mercoledì 28 dicembre 2011

L'anno che verrà

L'anno che verrà

Lucio Dalla
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità

L'anno nuovo

Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”.
(Filastrocca di Natale e per Capodanno di Gianni Rodari “ Filastrocche in cielo e in terra”)

venerdì 23 dicembre 2011

luna

natale

A questo proposito, siamo abituati a considerare il 25 dicembre come il giorno della nascita di Gesù, ma in realtà è ormai risaputo che questa data fu scelta dal pontefice Giulio I (337-352 d.C) per sovrapporre una festività cristiana ad una festa pagana tra le più celebrate del mondo antico, e cioè la festa del Solstizio d'inverno. Il Natale è la versione cristiana della rinascita del Sole ed è quindi legato alle religioni degli antichi Druidi e Romani. 
I Celti durante questa festa si raccontavano diversi miti, come quello della battaglia fra il Re Agrifoglio, che rappresenta l'anno appena trascorso, e il Re Quercia, l'anno che verrà. Ad uscire vincitore sarà proprio quest'ultimo; il Vecchio Sole cede il posto al Sole Bambino, che rinasce dal grembo della Madre Terra. Il Cristianesimo ha mantenuto alcune tradizioni e alcuni simboli dell'antica festa pagana, come le decorazioni con il vischio e l'agrifoglio, ma anche l'abete, albero sempreverde che rappresenta la continuità della vita anche con la rigidità dell'inverno, e la ghirlanda, simbolo della ruota dell'anno.
Un'antica usanza, pervenuta sino ai giorni nostri, era quella di ardere un grosso ceppo nel camino di ogni abitazione. La tradizione voleva che ad accenderlo fosse o il membro più giovane o quello più anziano della famiglia; un pezzo del ceppo veniva conservato fino all'anno successivo per accendere il nuovo ceppo, a simboleggiare il grande cerchio della vita. 

buone feste a tutte voi

(Daniel Pennac)

giovedì 22 dicembre 2011

Vaccini, bambini, mamme e debito pubblico

vaccini bambiniLa mia rubrica si chiama A bocca aperta. Anche se il nome della rubrica fa pensare, a prima vista, ai denti e alla bocca, essa vuole fornire alle mammeinformazioni trasversali e operative sui bambini che respirano… a bocca aperta.
Si tratta di bambini tendenzialmenteallergici (anche se non in senso propriamente stretto: si tratta soprattutto di allergie o disfunzioni infiammatorie del tratto digerente) con infezioni respiratorie ricorrenti che sviluppano un aumento di volume del distretto adenoidi-tonsille che finisce per impedire la normale respirazione col naso, obbligandoli ad acquisire l’abitudine di respirare a bocca aperta.
Da molto tempo è noto il discorso dello sviluppo di nuove allergie in seguito allevaccinazioni. Più in generale si è parlato e si parla della tossicità e dell’inopportunità della pratica vaccinale considerando l’aspetto costi/benefici.
Su questo sito troviamo contributi di colleghi ben più informati di me su questo aspetto. Volevo in questa sede portare l’attenzione su un aspetto poco considerato ma forse, dato il momento storico, addirittura più importante della tossicità sistemica dei vaccini.
Intendo parlare del rapporto tra l’uso dei farmaci dedicati alle masse, il crearsi deldebito pubblico e la mancanza di trasparenza (o collusione?) tra chi vende beni/servizi ad una nazione (multinazionali e corporations) e chi acquista beni/servizi per conto di una nazione (politici e burocrati).
Occasione di questa serie di riflessioni è stata la lettura dell’articolo Ecco quanto ci è costato il flop del vaccino, pubblicato su La Repubblica.
Già il sottotitolo parla chiaro: Virus A, 23 milioni di dosi inutilizzate e in scadenza ma il contratto con Novartis non tutela lo Stato.
Lasciamo perdere il discorso per cui le vaccinazioni così come intese oggi facciano più male che bene. Facciamo finta che facciano bene. Parliamo di quanto costa una sola, singola campagna vaccinale in termini socio-economici.
Un po’ di numeri: “Ventiquattro milioni di dosi acquistate dall’Italia contro il virus H1N1al prezzo di 184 milioni di euro, 10 milioni di dosi ritirate dalle fabbriche e distribuite alle Asl, 865mila effettivamente inoculate. La stragrande maggioranza delle confezioni resta stoccata nelle farmacie delle Asl, nei centri vaccinali dei distretti o negli studi dei medici di famiglia… ma solo 827 mila (italiani, ndr) hanno porto il braccio alla siringa, con una proporzione del 3,99%… la gran parte delle boccette sembra avviata alla scadenza, prevista 12 mesi dopo la data di produzione e quindi a scaglioni tra settembre e dicembre 2010. A quel punto, non resterà altro da fare che buttarle.”
Sembra una di quelle storie che si vedono a Striscia la Notizia tipo l’autostrada interrotta nel vuoto o la centrale termica costruita e lasciata inutilizzata. Sembra uno spreco colossale. In effetti lo è.
Ripeto, 184 milioni di euro per una sola, singola operazione commerciale sanitaria di cui beneficerà solo la Novartis (colosso farmaceutico tipo Big Pharma).
Questo fatto meriterebbe un’inchiesta della Procura della Repubblica per accertare se, oltre alla Novartis, il guadagno non si sia per caso esteso a quei politici/burocrati del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che dovrebbero fare oculati acquisti di beni/servizi sanitari per conto del popolo italiano telerimbambito, e invece ci hanno fatto indebitare di altri 184 milioni di euro con le Banche Internazionali che prestano denaro agli stati nazionali per l’acquisto di medicine destinate alle masse.
Puzza di imbroglio ce n’è lontano un miglio: “Ma per la Novartis che ha stipulato il contratto con il Ministero della Salute l’incasso sarà pieno lo stesso. I 184 milioni pattuiti nel contratto del 21 agosto 2009 (quando la pandemia colpiva soprattutto le Americhe e non aveva ancora raggiunto l’Italia) saranno versati in toto anche se i vaccini consegnati sono meno della metà di quelli concordati. Nel contratto infatti non esisteuna clausola di riduzione a favore del ministero.”
Capite? Vogliono farci credere che il debito pubblico dipenda dai piccoli evasori fiscali e dai costi della politica (tipo auto blu e portaborse). Io invece vi porto a riflettere su queste considerazioni:
1) se una sola, singola operazione politico-commerciale del tutto inutile come questa produce un debito di 184 milioni di euro; considerato che si è perso il conto di quanti ministeri abbiamo in Italia, ognuno dei quali ogni anno stipula chissà quanti contratti per l’acquisto di beni/servizi inutili o dal valore gonfiato… secondo voi tutto questo provoca un debito pubblico più o meno grande dell’evasione fiscale di piccoli commercianti e professionisti “di piccola taglia”, che comunque sono la minoranza della popolazione lavorativa italiana?
2) se il debito pubblico è costituito dalla somma di questo tipo di spese da parte del governo italiano, allora a) hanno fatto bene sia l’Islanda che l’Ecuador a rifiutarsi di pagare tale debito, allontanando i politici “amici del giaguaro” e nazionalizzando le banche locali (cioè mettendole in condizioni di non nuocere alla comunità ), e b) se questo è il debito, cioè sporco perché costruito artificiosamente, allora l’evasione fiscale diventa un atto di resistenza civile. Ma, si sa, si può essere partigiani, cioè eroi, oppure briganti, cioè fuorilegge, a seconda della parte della barricata da cui si vuole avere la visuale…
Ma sentite ancora questa: “La contestazione dei giudici (della Corte dei Conti, ndr) riguarda poi la segretezza del contratto: “L’articolo 10.2 considera Informazioni Riservate anche l’esistenza del contratto e le disposizioni in esso contenute, clausola – in considerazione dell’evidenza pubblica della procedura – impossibile da rispettare“.
Ecco che un contratto tra una ditta privata come la Novartis e un ente pubblico come il ministero della salute di uno stato nazionale conviene che sia “segreto”, perfino l’esistenza stessa del contratto dovrebbe restare segreta… il perché di tutto questo per uno come me può avere una sola ragion d’essere, che è troppo ovvia per sprecarci una parola in più.
E infine, ipotesi che per fortuna non si è verificata ma che avrebbe potuto comportare un salasso per lo Stato, il contratto prevede che gli eventuali effetti collaterali del vaccino sui pazienti siano a carico del ministero e non come di solito avviene dell’azienda farmaceutica.” No comment.
L’articolo continua dicendo che “Clausole così squilibrate sono state dettate dalla fretta.” Dalla fretta? Ma mica si tratta di comprare 3 pomodori al mercato 5 minuti prima della chiusura. Si tratta di comprare 24 milioni di dosi vaccinali al costo di più di 184 milioni di euro. È ragionevole parlare di fretta nel caso di un acquisto simile?
Infine, un’ultima considerazione sui sedicenti ed autoreferenziali “esperti” e professori della Medicina Occidentale Moderna; quelli che usano termini quali “peer riviewed” o “evidence based” per gettare fumo negli occhi degli ingenui, quando oltre all’inglese non sanno parlare nemmeno l’italiano.
Leggete qua: “Sul perché di una spesa tanto elevata a fronte di una campagna di vaccinazione mai decollata, il ministero interrogato ieri si trincerava ancora dietro al no comment. Dalle università alcuni virologi provano a spiegarci cosa è successo, e il perché di tanta sproporzione. ‘Ora sappiamo che H1N1 è un virus blando. Ma all’inizio della pandemia avevamo ancora fresco il ricordo dell’aviaria, che ha una mortalità intorno al 50%’ spiega Giovanni Di Perri, direttore di malattie infettive all’Amedeo Savoia di Torino. ‘L’influenza mette sempre in difficoltà chi deve fare previsioni. I modelli possono saltare, i virus ci sorprendono spesso’ fa notare Pietro Crovari, professore emerito di igiene e medicina preventiva all’università di Genova.”
Questi “esperti” in realtà non sanno proprio niente!!! Si affidano a “modelli matematici”che fanno acqua al primo colpo di vento. Questa è la “scienza” medica nell’era commerciale-tecnologica: un’organizzazione propagandista che cerca di stupire con effetti speciali, ma fa inevitabilmente fiasco e allora dice che i modelli non sempre sono precisi, ma “vedrete che l’anno prossimo ci azzecchiamo, eh?”, per poi parlare male degli astrologi e dei santoni perchè le fanno concorrenza…
In sintesi, ecco dunque come sembra funzionare:
1) gli “esperti” confezionano la previsione di mortalità, di ecatombe causata dal virus vattelapesca;
2) la multinazionale farmaceutica realizza il vaccino e poi “convince” i burocrati dei ministeri della salute di tutto il mondo ad acquistarlo al prezzo e alle condizioni che stabilisce lei;
3) gli effetti collaterali farmacologici e il costo dell’operazione finisce sulla gobba dei contribuenti teleammansiti, addirittura ignari dell’esistenza di questi contratti (leggi “macchinazioni”) perchè, pensate, sono… segreti.
Perché mi rivolgo alle mamme, cioè alle donne? Perché gli uomini, per loro natura, non faranno niente, a meno che le loro donne non li costringano a fare qualcosa.
Una volta si diceva “chi non lavora non fa l’amore”. Conviene che oggi il detto venga modificato in “chi non vigila sugli interessi della collettività non fa l’amore”.
Donne, mamme: quelli che vi istupidiscono/terrorizzano con incomprensibili argomenti pseudoscientifici, cosicché volontariamente voi avveleniate i vostri figli con tutte queste medicine sintetiche, sono esattamente gli stessi che stanno rubando il futuro e il lavoro dei vostri figli, facendo finire sul lastrico voi e loro come è successo in Argentina, Islanda, Ecuador, e come è quasi successo (il default è solo posticipato, aspettate e vedrete) negli Stati Uniti, Grecia, Italia, Europa.
Informatevi e poi datevi da fare. Coinvolgete i vostri mariti. Ci sono i vostri figli da proteggere. C’è in ballo il nostro avvenire.
Un abbraccio.
Dott. Andrea Di Chiara
odontoiatra
Presidente di AIPRO – Associazione Italiana per la Prevenzione della Respirazione Orale

mercoledì 14 dicembre 2011

meraviglia!

Un capolavoro ! guardatelo!

pensiero natalizio

donne


http://www.youtube.com/watch?v=vsw0hpTzDPg&list=UUEDSZKgfLq6ZGNB4UVMxYiw&feature=plcp

Si parla di consumo critico a Bergamo

guida consumo criticoE finalmente… Bergamo!
Ebbene sì, Bebè a costo zero. Guida alconsumo critico per accogliere e accudire al meglio il nostro bambino, fa tappa in provincia di Bergamo, e più precisamente a Seriate, alla Casetta sul Serio.
Dico finalmente, perchè le gentilissime organizzatrici dell’incontro si sono date davvero tanto da fare per riuscire a realizzare questa iniziativa.
Be’, ora ci siamo.
La sede c’è, ed è il Centro Comunale per l’infanzia e la famiglia di Seriate, ad organizzare sono Lorenza, pedagogista e referente della Casetta sul Serio, e Serena aliasMamma Canguro, che con i suoi preziosi contributi ha partecipato alla stesura della seconda edizione di Bebè a costo zero.
Titolo dell’incontro/dibattito: Bebè a costo zero, una scelta possibile per genitori consapevoli.
L’appuntamento per futuri genitori, mamme e papà con i loro bimbi, nonni e nonne e chiunque fosse interessato è fissato per venerdì 16 dicembre alle 16, presso La casetta sul Serio, via Decò e Caneta 52 a  Seriate.
La partecipazione è gratuita. Non è previsto un servizio di babysitting, ma ovviamente ogni mamma può portare i suoi bambini. Per questioni organizzative è graditaconferma di partecipazione.
Per informazioni… potete scrivere a:
oppure telefonare ai seguenti numeri: 3454811795 e             392 1833899      

Che Orlando 2018 abbia inizio!

Vi aspettiamo da stasera al Festival Orlando 2018 con uno spazio dedicato ad Altrestoriepossibili. Libri, immagini, suoni e colori di un...